lunedì 1 luglio 2013

Emancipazione di Carmen Morales

Diverso tempo fa, a casa di un amico mi colpì molto la copertina di un libro che giaceva solitario fra gli scaffali bianchi. Provai un richiamo inspiegabile per la grafica bianca ingiallita con dei disegni arancioni e poi per il titolo, lo presi e su due piedi cominciai a leggerlo senza ordine, per pura curiosità.
Me lo feci imprestare, ma era di tutt'altro genere rispetto a ciò che leggevo in quel periodo; andò a finire che dopo un anno circa restituii il libro al mio amico avendone letti solo alcuni stralci e alcune pagine finali.
Ricopiai  però l'episodio narrato nel finale su un quaderno che uso per le citazioni.
Da allora, di tanto in tanto, mi è capitato di rileggerlo, col risultato di rinnovare la curiosità nei confronti di questa lettura.
Il mese scorso in biblioteca, mentre tentavo di studiare distratta dai dorsetti dei libri di narrativa tutt'attorno, sono di nuovo incappata in questo titolo, in una veste diversa questa volta: una copertina azzurra con un'opera minimale, comunque piuttosto emblematica come la precedente.
Avevo appena concluso un libro, così mi sono decisa a prenderlo in prestito.
"Il piano infinito" di Isabel Allende non mi delude affatto, avrei dovuto leggerlo per intero quella volta, ma forse non era ancora il momento giusto.
Il racconto delle vicende di Gregory Reeves, che si alterna fra narrazione in terza persona ed io narrante, tocca tanti temi e involve tante altre storie.
Non è difficile ritrovare un senso di familiarità con questi personaggi, soprattutto se si ha una mente curiosa e si è nati in periferia senza troppe possibilità.
Devo ancora terminarlo ma, come ho detto, il finale lo conosco già.
Quello che conta ora è il viaggio attraverso la vita di Greg e sono sicura che la nipote del presidente Allende non mi deluderà, anzi!
Di seguito, due passi del libro fra i miei preferiti:


"L'uomo coltivò in lui la passione per determinati autori e ogni volta che Gregory formulava una domanda, lo invitava a cercare da sé la risposta, così imparò a usare enciclopedie, dizionari e altri strumenti della biblioteca. Se non trovi la soluzione,  consulta i giornali vecchi, gli consigliò. Davanti ai suoi occhi si aprì un vasto orizzonte, per la prima volta gli parve possibile uscire dal quartiere, non era condannato a restare sepolto lì per il resto dei suoi giorni, il mondo era immenso, si svegliò in lui la curiosità e il desiderio di vivere le avventure che prima si accontentava di vedere al cinema." (p. 104)



"La sua natura appassionata si infrangeva contro il doppio codice morale che mutava le donne in prigioniere e, al contrario, dava licenza di caccia agli uomini. Doveva difendere la sua reputazione perché qualunque ombra poteva scatenare una tragedia, il padre e i fratelli la sorvegliavano gelosamente, disposti a difendere l'onore della casa, e allo stesso tempo cercavano di fare con altre donne quello che non avrebbero mai permesso di fare alle donne del loro sangue. Carmen aveva uno spirito indomito, ma in quel periodo era ancora prigioniera nella ragnatela del che cosa diranno. Temeva soprattutto suo padre, poi l'esplosivo Padre Larraguibel e Dio, nell'ordine suddetto, e infine le male lingue, capaci di rovinare il suo futuro. Come tante altre ragazze della sua generazione, fu allevata secondo l'assioma che il matrimonio e la maternità erano il destino più perfetto - si sposarono, ebbero molti figli e vissero felici e contenti - però attorno a sé non aveva un solo esempio di felicità domestica, neppure i suoi genitori, che rimanevano uniti perché non potevano immaginare altra alternativa, ma erano ben lontani dall'imitare le romantiche coppie del cinema. Non li aveva mai visti scambiarsi una carezza e si vociferava che Pedro Morales avesse avuto un figlio da un'altra donna. No, non era questo che lei desiderava per . Continuava a sognare, come nell'infanzia, una vita diversa e avventurosa, ma non aveva il coraggio di rompere con il suo ambiente e uscire da lì." (pp. 120-121, edizione I Narratori/ Feltrinelli, 1992)
Grafica dell'edizione I Narratori/Feltrinelli, 1992 (In the mind's eye di Andrzej Dudzinski, particolare)
Grafica dell'edizione Universale Economica Feltrinelli, 2008




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