sabato 4 maggio 2013

Quant'è bella giovinezza?


Tutta quest'enfasi sulla gioventù... non mi va», osservò. «Senti, tu sai quanto possa essere tragico essere giovani, così non rifilarmi la storia che è meraviglioso. Tutti quei ragazzi che venivano da me con le loro contraddizioni, le loro lotte, il senso d'inadeguatezza, la convinzione che la vita fosse miserevole, tanto disastrosa da indurli al suicidio...»
[...]
Sì, convenni, ma se invecchiare è tanto appetibile, perché tutti dicono: «Oh, se fossi ancora giovane!» Non si sente mai nessuno che dica: «Mi piacerebbe avere sessantacinque anni».
Fece un sorriso. «Sai cosa rivela? Vite insoddisfatte. Vite inappagate. Vite che non hanno avuto senso. Se la tua vita ha un senso, non vuoi certo tornare indietro, ma proseguire, andare avanti. Vuoi vedere, fare altre cose. Sei ansioso di arrivare a sessantacinque anni.»"



I miei martedì col professore, Mitch Albom, pp. 122,123,124  Biblioteca Universale Rizzoli





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