sabato 23 febbraio 2013

Vivere nella propria testa


Come ho già fatto in precedenza, mi piace mettere a confronto i contenuti di due libri differenti di due rami ben distinti del sapere, che guardino però allo stesso tema: in questo modo si può guardare a esso da due punti di vista differenti.


"«E infine sono molti quelli che hanno trovato il lavoro giusto? E poi c'è lavoro e lavoro: il lavoro che richiede mezzi di sussistenza e capitali, il lavoro al quale non si è portati; ed allora si rinunzia ed ecco che il lavoro cade dalle mani. Allora nei caratteri avidi di fare ma deboli, femminei, delicati, a poco a poco nasce ciò che si chiama mečtàtel'stvo [fantasticheria, inclinazione a perdersi nei sogni] e l'uomo finisce per diventare non un uomo, ma un certo strano essere di genere neutro». «Sono un sognatore, ho così poco di vita reale» dice il protagonista de 'Le notti bianche' e, conseguentemente, l'ambiente reale nel quale si svolge la sua vita d'ogni giorno non appare nel racconto, l'atmosfera del quale è saturata dalle proiezioni fantastiche del protagonista."

M.B. Luporini, Introduzione ai "Racconti e romanzi brevi" di Dostoevskij




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"Fondamentali processi del sistema nervoso centrale possono aver luogo anche in assenza di uno stimolo sensoriale e senza dar luogo a una risposta misurabile. Ne sono esempio il sogno e il pensiero, funzioni cerebrali complesse che possono aver luogo interamente all'interno del sistema nervoso centrale."

D.U. Silverthorn, "Approccio integrato alla fisiologia umana"



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