martedì 16 ottobre 2012

L'eterno amante

"Dopo cinque anni conservava ancora sempre la medesima convinzione. Ma dopo cinque anni lo confessava già a sè stesso con sdegno, e a «quella donna» ripensava perfino con odio. Si vergognava dell'anno trascorso a T.; non riusciva a capire neppure la possibilità d'una simile «sciocca» passione in lui, Vel'čaninov! Tutti i ricordi di quella passione si trasformavano per lui in obbrobrio; ne arrossiva fino alle lacrime e si tormentava di rimorsi. A dire il vero, trascorso qualche anno era già riuscito a calmarsi un poco; si era sforzato di dimenticare tutto questo e c'era quasi riuscito. E ora, a un tratto, dopo nove anni, tutto di nuovo tornava a destarsi dinanzi a lui, in modo così fulmineo e così strano, dopo la notizia della morte di Natalia Vasil'evna."

("L'eterno marito", Fëdor Dostoevskij, ed. L'Unità - Einaudi, p.36)


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