martedì 16 ottobre 2012

L'abitudine di dire cose che non sono vere


Prima di procedere con il brano ci tengo a specificare, per chi non avesse letto I viaggi di Gulliver (ed è infatti a costoro che la citazione è dedicata, poichè è intesa come un assaggio che intende invogliare alla lettura), che con yahoo si intende la popolazione umana e con houyhnhnm s'intende una popolazione di cavalli vivente su una delle isole nominate nel libro, che il protagonista si trova a visitare.

"Gli feci dunque una breve relazione dei miei viaggi, dell'ammutinamento che mi aveva costretto a scendere in una terra sconosciuta e del periodo passato in quel luogo. Ma tutto questo gli sembrò un sogno, una visione e non un racconto, ed io me la presi a male; infatti avevo ormai perso l'abitudine di dire bugie, tipica dei paesi governati dagli yahoo, i quali sospettano sempre che quanto dicono gli altri non sia vero affatto. Allora gli chiesi se nel suo paese c'era l'abitudine di dire cose che non sono vere. Poi gli assicurai che avevo ormai dimenticato cosa volesse dire falsità e che se fossi vissuto mille anni fra gli houyhnhnm non avrei sentito una bugia che è una bugia, sulle labbra del più umile dei servitori. Gli dissi ancora che non mi importava affatto se lui mi credeva o meno e che comunque, in cambio della sua cortesia, avrei avuto indulgenza della sua natura di creatura corrotta e avrei risposto a tutte le sue obiezioni, finchè avesse scoperto la verità. Il capitano era una persona saggia e più volte cercò in tutti i modi di cogliermi in contraddizione durante il racconto, ma alla fine cominciò a farsi un'opinione migliore della mia sincerità; tuttavia mi disse che, visto il mio attaccamento tenace alla verità, dovevo dargli la mia parola d'onore che durante il viaggio non avrei fatto sciocchezze; altrimenti era costretto a tenermi prigioniero fino a Lisbona. Glielo promisi, anche se gli dichiarai nel contempo che avrei preferito affrontare una vita di stenti, piuttosto che tornare a vivere fra gli yahoo." 


("I viaggi di Gulliver", Jonathan Swift, ed. Garzanti, p.273-274)


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